Fuggire al presente


 Vorrei provare a raccontarvi come mi sento adesso.


Breve sunto del passato:

Mi sono laureato in biologia, ho capito che la mia strada poteva essere nel campo alimentare, ho fatto un corso di caseificazione e ho trovato lavoro come casaro in un'azienda biologica. Mi sono sposato, ho avuto 2 figli, passati i primi anni ho ripreso a coltivare interessi e passioni: la musica, l'orto, i bonsai, l'acquario, la lavorazione dell'argilla. Ho avuto un'appassionante esperienza di volontariato coi bambini e poi è arrivata la pandemia!


Erano già anni che ragionavo sul fatto che la mancanza di tempo per fare tutto quello che avrei voluto era drammatica. E non perché mi mancasse tempo libero ma perché troppe erano le cose a cui avrei voluto stare dietro! Le passioni invece che portarmi felicità rischiavano di rendermi esasperato e triste di dover lasciare sempre qualcosa indietro.

L'esperienza di volontariato e la pandemia mi hanno fatto capire qualcosa in più, almeno spero.


Ho capito alcune cose: 

- che ero troppo ingordo di vita e di esperienze 

- che dovevo trovare un equilibrio, altrimenti avrei continuato a passare da un interesse ad un altro, rimpiangendo di non avere il tempo per vivere tutte le mie passioni e senza riuscire a godermi ciò che  facevo, mentre la vita che scorreva.

- che i miei interessi non erano solo passioni travolgenti, ma anche modi per fuggire dalla realtà, per isolarmi in un mondo mio, come in trance

- che avevo bisogno di parlare e di ascoltare

- che ciò di cui avevo bisogno non era fuggire, ma imparare a stare con gli altri, imparare a godermi il presente, imparare a non rimpiangere o non sentirmi in colpa se lasciavo qualcosa indietro.

- dovevo reimparare a vivere, svuotare le giornate più che riempirle, cogliere l'essenziale, privilegiare le relazioni.

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